Prof. Alessio Redaelli

Medicina estetica
Specialista in chirurgia vascolare

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Il laser nel trattamento degli angiomi, dei capillari delle gambe, della couperose

I capillari (detti in medichese “teleangectasie”) degli arti inferiori e del volto rappresentano da moltissimo tempo un inestetismo che è molto sentito in particolare dalle donne, ma sempre più spesso anche dagli uomini.

Non provocano danni di rilevo, ma l’aspetto estetico è molto importante e se poi diventano molto numerosi, possono essere causa di insufficienza venosa a volte importante. Le donne sono più affette da questa patologia degli uomini verosimilmente per cause ormonali, per predisposizione, ma soprattutto per le gravidanze.

Sino a qualche anno fa esisteva solo la scleroterapia per gli arti inferiori e a volte la diatermocoagulazione per la couperose. Da qualche anno è possibile correggere questo inestetismo anche con particolari tipi di laser con lunghezze d’onda particolari.

Personalmente uso il laser a Diodo per gli arti inferiori e per i capillari più dilatati del volto, mentre per i capillari del viso, specie quelli molto sottili, uso ancora il laser a diodo con una fibra molto più sottile che è veramente una rivoluzione, con risultati molto buoni.

Quali sono i vantaggi?

Il risultato a volte è sovrapponibile al trattamento con la scleroterapia, ma non esiste ago, il dolore ed il bruciore è veramente molto limitato ed il risultato finale buono.

Inoltre, possono essere trattati molti capillari che con la scleroterapia erano di difficile accesso, tipo quelli sul piede e sulle caviglie, o quelli difficili lungo il decorso delle safene, sulla faccia interna della coscia.

Infine, per il “Matting”, quei capillarini sottilissimi che si sviluppano dopo un intervento chirurgico o dopo una scleroterapia maggiore, il laser è veramente insostituibile.

In conclusione, penso che l’associazione delle due tecniche dia i risultati migliori.

Cos’è il laser?

Il laser, acronimo che significa Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, è praticamente un apparecchio che emette luce.

Ovviamente un tipo molto particolare di luce e soprattutto molto variabile: perché possiamo avere numerose lunghezze d’onda che determinano molte caratteristiche del laser, in particolare il target di colore sul quale agisce, (il cosiddetto cromoforo) e la profondità a cui arriva la radiazione nella pelle. Il laser a diodo legge molto bene il colore blu ed il rosso scuro.

Ha una penetrazione nella pelle ottimale e raggiunge quindi strati dermici più profondi. Può quindi essere utile anche per la terapia del reticolo venoso di dimensioni un poco maggiori ed è molto efficace nell’insufficienza venosa. Ma con le differenti fibre possiamo trattare praticamente tutti i tipi di capillari. È assai utile anche per capillari molto sottili, in particolare quelli del viso.

Come si svolge la terapia?

I capillari degli arti inferiori sono solo la punta di un iceberg e appaiono in superficie perché il circolo venoso sottostante, le vene reticolari o le safene sono dilatati. Quindi, se questa è la causa, prima bisogna pensare a trattare le vene di maggiori dimensioni, che creano l’insufficienza e solo alla fine le teleangectasie.
Per questo motivo, a mio parere, la terapia migliore è una terapia integrata che vede all’inizio la cura della insufficienza venosa maggiore ed alla fine di quella minore. Assai spesso quindi si parla di una terapia integrata sia con la scleroterapia che con il laser per rifinire il risultato.

È assai importante poter fare una diagnosi completa, eventualmente con un ecodoppler venoso degli arti inferiori. Questo permetterà di fare una diagnosi accurata dell’insufficienza venosa, mappando accuratamente i punti di insufficienza venosa.

La terapia inizia sempre col trattamento delle vene dilatate maggiori e delle varici, ad esempio con la schiuma sclerosante. Ma se ad essere insufficiente è la safena, allora l’intervento di elezione può anche essere la safenectomia radicale.

Il laser a Nd-Yag è tra i laser con il migliore effetto sui capillari ed anche sulle venule di un certo calibro. Il capillare viene chiuso dall’energia laser che legge il colore specifico: la cute rimane assolutamente non danneggiata! Inoltre, il laser che io uso prevede anche un particolare tipo di raffreddamento in punta, a contatto con la cute, chiamato Terma Cool che permette di ridurre ulteriormente l’infiammazione ed il bruciore.

Alla fine delle sedute bisogna comunque indossare delle calze elastiche e tutta la terapia preventiva normalmente prescritta va comunque seguita.

Quante sedute sono necessarie?

Se i capillari sono molti, possono essere necessarie parecchie sedute, ma in media con 4-5 sedute si riesce a trattare un difetto abbastanza importante. Ovviamente la terapia non ha un risultato definitivo, ma negli anni i capillari che devono comparire sicuramente appariranno.
Questo non è dovuto al fatto che hai chiuso da una parte e quindi si apre un nuovo capillare da un’altra, ma è dovuto al fatto che la predisposizione individuale provoca ulteriori capillari che comunque sarebbero apparsi col tempo.

Quali patologie possono essere curate?

I capillari sottili delle gambe, la couperose i capillari del volto rappresentano il target migliore.

Anche gli angiomi rubino, gli angiomi stellati singoli o plurimi e gli angiomi piani rappresentano ottimi target, che scompaiono a volte dopo un singolo trattamento.

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